Il trono riformato Alain Besançon, lo storico della Russia, ma anche studioso attento del cristianesimo, ha letto il messaggio di Benedetto XVI in latino, pubblicato sui giornali italiani. Il suo commento inizia dall’esegesi: “Prima osservazione, Benedetto XVI non ha mai pronunciato la parola Papa, ma a proposito della nuova elezione parla di ‘vescovo di Roma’, unico titolo che la chiesa di Roma riserva al Papa, dai tempi di Costantino, quando l’imperatore romano, sovrano pontefice, concesse il proprio titolo al capo della chiesa. Il che è un fatto positivo. Secondo punto, Benedetto XVI è rimasto nei canoni del diritto canonico: è libero, e ha fatto pubblicamente atto di rinuncia. Leggi Gli americani sull’addio del Papa, controverso atto magisteriale - Leggi Chi è il nuovo presidente (tedesco) dello Ior - Leggi Odilo Pedro Scherer, brasiliano un po’ tedesco, no pauperista di Paolo Rodari - Leggi l'editoriale Appunti per il prossimo Papa: la guerra fredda dell’islam “moderato” Marina Valensise 15 FEB 2013
Pragmatismo ed equilibrio sono le vittime del nostro sistema L’integrismo giudiziario “Fiat iustitia pereat mundus” dice un antico brocardo. Che ritorna d’attualità dopo l’ordinanza del gip di Taranto, Patrizia Todisco, che ha firmato il sequestro dell’area a caldo dell’Ilva, e la revoca della custodia al presidente Bruno Ferrante. Non sarà che l’integrismo giudiziario è un effetto dell’inesorabilità di principio, tipica della tradizione italiana fondata sull’obbligatorietà dell’azione penale? Leggi Pm onnipotenti, politica impotente di Giuliano Ferrara - Leggi Cercasi magistratura “prevedibile” - Leggi L’Ilva funesta Marina Valensise 14 AGO 2012
Perché la crociata di Saviano contro Croce stuzzica anche la Germania Grande attesa per la prima udienza del processo che Roberto Saviano ha intentato contro la nipote di Benedetto Croce, Marta Herling, il Corriere del Mezzogiorno e la Rai, accusati di “un’ampia e articolata architettura diffamatoria” ai suoi danni “sia sul piano etico sia sul piano personale e professionale”. La vicenda ruota intorno a un’affermazione propalata da Saviano durante lo show in tv con Fabio Fazio su RaiTre, seguito da 10 milioni di telespettatori, e riproposta nella versione stampa di “Vieni via con me”, pubblicato da Feltrinelli. Marina Valensise 26 GIU 2012
Europa senza onore Harvey Mansfield, il politologo di Harvard, l’ultimo discepolo di Leo Strauss, lo studioso di Machiavelli e di Tocqueville, l’autore di un bestseller, “Manliness”, sulla crisi della virilità occidentale, guarda da lontano al conflitto in corso in Europa in tema di moneta unica, sviluppo e debiti sovrani sotto attacco dei mercati. Guai a parlargli di guerra, però. Leggi Oggi in Spagna, domani in Italia? - Leggi Sull’orlo di una guerra che forse non ci sarà. Un’indagine di Nicoletta Tiliacos - Leggi Delle passioni europee di Lanfranco Pace Marina Valensise 12 GIU 2012
La clava no Il ministro degli Interni, Annamaria Cancellieri, ha seguito la discussione sulla riabilitazione della violenza in una situazione di democrazia scomparsa, lanciata dal pamphlet di Luisa Muraro, recensito e commentato dal Foglio. Ha pure letto sul Fatto quotidiano di ieri lo sfogo del “cittadino beffato” in cui Massimo Fini afferma di non capire perché non si possa prendere a cazzotti Daniele Capezzone, per esempio. Il fenomeno si segnalava ieri in Grecia, con le sberle in diretta tv del deputato nazista di Alba dorata su una parlamentare comunista. Leggi Elogio della violenza - Leggi Proviamo la violenza Marina Valensise 08 GIU 2012
Proviamo la violenza Ci voleva una femminista, paladina del pensiero della differenza, per ridisegnare una cittadinanza alla violenza nella nostra società, per riscoprire, forse addirittura, la “violenza levatrice della storia”, tesi vecchia di cent’anni e molto in auge ai tempi del sindacalismo rivoluzionario di Georges Sorel e di Benito Mussolini. La democrazia è finita, annuncia infatti Luisa Muraro nel suo pamphlet. Leggi anche L'elogio della violenza Marina Valensise 07 GIU 2012
Due nani molto competenti Tutto è pronto nella sala delle riunioni, lo schermo della tv collegata su France 24, il monitor del computer su Bfmtv.fr. La giuria del Foglio arriva alla chetichella mentre s’anima la tavola rotonda dei giornalisti di France 24 e subito parte la domanda di Annalena Benini: “Le francesi sono tutte più fiche. Perché?”. Ritanna Armeni prende la palla al balzo: “Persino la vecchia mantide è più in forma delle nostre carampane”. Parte il duello. Silenzio in sala. Chi fino a due minuti prima invocava la simultanea o i sottotitoli tace, concentratissimo. Guarda il video della giuria fogliante Marina Valensise 04 MAG 2012
Burino a sua insaputa Solo un punto e mezzo in percentuale separa, nei risultati del primo turno delle presidenziali francesi, l’annunciata vittoria del socialista François Hollande e la prevista sconfitta del presidente in carica Nicolas Sarkozy, in tutto 519.164 voti. Ma adesso l’attenzione dei francesi è tutta concentrata non tanto sull’eccezionale personalità del presidente uscente, un politico che non riesce a darsi per vinto, anche se i suoi fedelissimi e i suoi collaboratori più stretti lo danno per “fichu”, e anzi è ripartito alla carica. Marina Valensise 02 MAG 2012
Un uomo comune a Parigi François Hollande, il candidato del Partito socialista all’Eliseo, favorito dai sondaggi, è uomo prudente. Mentre i vertici di rue Solférino pensano già a come dividersi le cariche, e pullulano nel totopremier i molti nomi dei primi ministri possibili, e gli ex ministri arruolati da Sarkozy nell’ouverture à gauche ritornano all’ovile, provocando l’irritazione di Rama Yada (“c’est dégueulasse”, li ha apostrofati la perla nera del governo Fillon), Hollande serafico mette in guardia le sue truppe a Lille contro “i sondaggi che ci proclamano già eletti”. Marina Valensise 22 APR 2012
La palla al piede di Sarko A meno di sette giorni dal primo turno delle presidenziali francesi i giochi sembrano fatti. I risultati dell’ultimo sondaggio Ipsos, diffusi ieri, annunciano un testa a testa al primo turno tra il presidente in carica Nicolas Sarkozy e il socialista François Hollande, ma confermano la vittoria al secondo turno dello sfidante a grande maggioranza. “Almeno tre-quattro milioni di elettori si decideranno solo negli ultimi giorni”, avverte però Patrick Buisson, consigliere del presidente candidato, l’uomo che meglio conosce i movimenti d’opinione in Francia. Marina Valensise 18 APR 2012